Quando un’impresa si presenta in banca, non porta solo un fascicolo di numeri: porta con sé un’immagine che verrà letta, interpretata e giudicata attraverso schemi di analisi precisi. Spesso l’imprenditore e persino il consulente si sorprendono davanti a valutazioni bancarie molto diverse da quelle attese. La ragione è semplice: le banche non leggono i bilanci come fanno i professionisti nella loro quotidianità, ma li riclassificano secondo modelli propri, attribuiscono pesi differenti agli indici e applicano algoritmi di scoring e rating che portano a risultati non sempre intuitivi.
Questo corso nasce per colmare questo scarto. È pensato per i commercialisti che vogliono alzare il livello della propria consulenza, comprendendo a fondo il linguaggio delle banche e diventando interlocutori più preparati e autorevoli nei rapporti tra impresa e sistema creditizio.
La vera differenza rispetto ad altri percorsi è che qui non ci limiteremo ai classici schemi di riclassificazione. Verranno studiati e messi a confronto tutti i principali modelli, mostrando come uno stesso bilancio possa apparire solido o fragile a seconda dell’approccio scelto. Ad esempio, con una riclassificazione finanziaria il focus è sulla capacità di generare cassa e garantire i rimborsi, mentre con una riclassificazione patrimoniale l’attenzione si sposta sulla solidità del capitale e sull’equilibrio tra mezzi propri e debito. È in questo passaggio che i professionisti scopriranno quanto sia pericoloso affidarsi a una sola lente di lettura, e quanto sia invece strategico padroneggiarle tutte per anticipare le valutazioni bancarie e guidare l’impresa nella giusta direzione.
Accanto alle riclassificazioni, il corso entra nel cuore dei sistemi di rating e scoring, spiegando come vengono costruiti e quali fattori – quantitativi e qualitativi – incidono realmente sull’esito finale. Verranno analizzati gli indici di bilancio più rilevanti: redditività, liquidità, solidità patrimoniale, rotazione del capitale circolante, copertura degli oneri finanziari. Non si studieranno però in modo isolato, ma inseriti nei modelli con cui le banche valutano la probabilità di default e il merito creditizio. In questo modo sarà chiaro perché alcuni parametri contano più di altri e come sia possibile lavorare in anticipo per migliorare la percezione dell’impresa agli occhi degli istituti di credito.
Il modulo Metodi bancari per la valutazione strategico-finanziaria del bilancio è fortemente pratico. Non resteremo nella teoria dei manuali: i partecipanti lavoreranno su bilanci reali, applicheranno modelli diversi, calcoleranno indici, rating e score, simuleranno la valutazione di una banca e arriveranno a costruire un vero e proprio dossier aziendale da presentare al sistema bancario. In questo modo sarà possibile toccare con mano le differenze tra un’analisi tradizionale e una bancaria, comprendere i punti di attenzione e sperimentare come valorizzare i punti di forza di un’impresa.
Al termine, i partecipanti avranno acquisito un bagaglio completo: la capacità di muoversi tra più modelli di riclassificazione, la padronanza delle logiche di rating e scoring, l’abilità di interpretare e spiegare gli indici secondo la prospettiva bancaria. Non solo analisti più competenti, ma veri consulenti strategici in grado di supportare le aziende in un passaggio decisivo: il rapporto con le banche.
Questo modulo è un investimento che va oltre la crescita tecnica. È un percorso che cambia il modo di leggere i numeri e, soprattutto, di usarli per costruire fiducia, credibilità e accesso al credito. Perché conoscere il bilancio è importante, ma saperlo leggere con gli occhi della banca fa davvero la differenza.